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Bomba fiscale mascherata da solidarietà

Set 17, 2025

L’iniziativa del Partito Socialista per introdurre un tetto del 10% sui premi di cassa malati rispetto al reddito disponibile si presenta come un gesto di equità e giustizia sociale. Ma dietro questa facciata si nasconde una realtà ben più amara: un piano che porterà inevitabilmente a un aumento delle imposte per tutti, come ammesso dagli stessi promotori.

Non si tratta di supposizioni o allarmismi: i fautori dell’iniziativa hanno apertamente dichiarato che per finanziare il nuovo sistema sarà necessario aumentare il moltiplicatore cantonale, rivedere le stime immobiliari e alzare l’aliquota sulla sostanza. Tradotto in termini concreti, significa che ogni cittadino – dal giovane lavoratore alla famiglia del ceto medio, fino al pensionato – dovrà pagare di più. Altro che aiuto sociale: è una redistribuzione al contrario, dove pochi beneficiano e molti pagano. Il costo stimato dell’iniziativa si aggira attorno ai 300 milioni di franchi annui. Una cifra colossale che il Cantone non può permettersi senza compromettere la stabilità delle finanze pubbliche. Per il preventivo 2026 già si preannuncia un disavanzo di quasi 100 milioni. Aggiungere un ulteriore peso strutturale significa spingere il Ticino verso un debito insostenibile, con conseguenze gravi per i servizi pubblici, gli investimenti e la qualità della vita.

La retorica del PS parla di giustizia sociale, ma la realtà è che il sistema RIPAM verrebbe stravolto, trasformandosi in un meccanismo di sussidi generalizzati. E quando tutto diventa sussidio, nessuno è davvero aiutato e chi ha davvero bisogno rischia purtroppo di non ottenere quanto concretamente e specificatamente necessario.

Inoltre, l’aumento della pressione fiscale scoraggerà l’arrivo di nuovi contribuenti e spingerà via quelli già presenti. Il Ticino perderebbe attrattività, competitività e capacità di generare ricchezza. E quando i «buoni contribuenti» se ne vanno, il peso ricade su chi resta. Il ceto medio sarà il primo a pagare il prezzo di questa follia ideologica. In sintesi, l’iniziativa del PS è una bomba fiscale mascherata da riforma sociale. Non risolve il problema dei premi di cassa malati, ma lo sposta sulle spalle di tutti, aggravando la situazione. È una proposta pericolosa, insostenibile e profondamente ingiusta. Per il bene del Ticino, è necessario respingerla con forza.

 

Cristina Maderni, deputata PLR e Vicepresidente Cc-Ti